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Motoraduni a Campo Imperatore, è polemica: “Basta assalti alla praterie, è un’area protetta non un Luna Park”

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BOLOGNA – È successo un’altra volta: un altro moto raduno a Campo Imperatore con campeggio “non autorizzato”. A protestare è la Stazione ornitologica abruzzese Onlus che questa volta, dopo l’ennesimo episodio, ha deciso di scrivere al ministero dell’Ambiente, alla Regione Abruzzo, al Parco forestale del gran Sasso e dei Monti della Laga e pure ai Carabinieri Forestali. La denuncia non presenta mezzi termini: si tratta di “eventi organizzati” prevedono “forme di fruizione completamente anarcoide delle praterie di Campo Imperatore all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”. L’ultimo episodio che ha spinto la Stazione ornitologica a mobilitarsi è stato “un enorme motoraduno con campeggio, cui hanno partecipato molte decine di motociclisti muniti di tende, culminato in una notte di schiamazzi”. La “mototendata”, di cui l’associazione onlus linka diverse immagini (spiegando che “sono reperibili ovunque” sui social), si è svolta a metà luglio. Oltre ai motociclisti, l’associazione segnala “le soste di auto e camper e l’uso di mastodontici bracieri per arrostire le carni“. E prosegue spiegando che “il tutto” avviene “direttamente sulle praterie  e senza servizi igienici”. 

L’associazione, che torna oggi alla carica, ricorda “plurime precedenti segnalazioni”, compresi “esposti alla magistratura”, che avevano lo scopo di “sollecitare interventi di controllo e prevenzione di tali manifestazioni“. Eventi che possono anche trasformarsi in qualcosa di pericoloso: nel 2017 e 2018, ad esempio, si scatenarono degli incendi. Quello del 2017, in particolare, fu molto esteso. “È sconcertante pensare che dopo anni nulla è cambiato e gruppi di cittadini continuano ad usare un ambiente naturale come un Luna Park“. La Stazione ornitologica, nella missiva per il ministero e per le altre autorità, cita 13 diverse leggi che sarebbero state violate con questa manifestazione. “Dopo quasi sette anni dalla prima segnalazione nulla è cambiato e, soprattutto, nonostante il picco della calura di questi giorni, quello che viene definito il “piccolo Tibet” d’Italia è ancora utilizzato come fosse un
Luna Park
, con aumento esponenziale dei rischi d’incendio. Ricordiamo, allora, per l’ennesima volta, che l’altopiano carsico in questione è la principale area di ricarica per le falde che alimentano importanti acquedotti regionali”.

La nota prosegue: “Non è concepibile che decine di ettari di praterie in un luogo così vulnerabile possano essere liberamente trasformate in parcheggi, ove ogni perdita (di olio o combustibili) finisce direttamente in falda! A questo si aggiungono i rischi di inquinamento della falda derivanti dai residui della combustione delle decine di mastodontici bracieri stesi a terra e dilavati in continuazione e dagli altri liquami, considerato che le aree dove si campeggia o sostano decine di camper non sono dotate di servizi igienici”. L’associazione lamenta “la completa assenza di interventi tanto di controllo preventivo quanto sanzionatorio nei confronti degli episodi descritti configura un preoccupante e non più tollerabile scenario di totale assenza delle istituzioni”. E chiede di “riorganizzare, al più presto, la disciplina degli accessi a Campo Imperatore, mediante apposito regolamento, anche al fine di promuoverne un utilizzo ecosostenibile, similmente a quanto accade in tutti i Parchi del mondo, con benefici economici diretti (accesso e parcheggi a pagamento, uso di navette, biciclette con pedalata assistita) e indiretti, id est conseguente maggiore valorizzazione dei bellissimi centri storici del circondario”.

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